Asma e Rientro a Scuola: il Parere dello Pneumologo

Con una certa frequenza il ritorno a scuola, dopo la pausa estiva, rappresenta per i giovani soggetti asmatici nell’età della scuola primaria e della scuola media (ma non solo), un bel banco di prova per la malattia asmatica e per i diversi trattamenti farmacologici e non-farmacologici con i quali viene affrontata.

E’ questo, infatti, un momento particolarmente importante dell’anno, nel corso del quale le diverse forme di asma bronchiale, specie quelle allergiche non sufficientemente curate o per le quali non si sia provveduto ad adeguato trattamento preventivo, tendono a scompensarsi, presentando il conto dei ben noti sintomi asmatici:

  • tosse, specie secca e insistente
  • dispnea (difficoltà respiratoria) accompagnata da
  • sibilo espiratorio
  • senso di costrizione al torace.
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Si tenga conto del fatto che tale sintomatologia invalidante, qualche volta già di per sé difficile da tollerare e da gestire, rappresenta oltre tutto per i giovani studenti anche un handicap aggiuntivo di non poco conto, rendendo più difficili e faticose le performance scolastiche e il mantenimento della concentrazione e dell’attenzione sulle materie di studio.

Nulla più di una malattia che “tolga il fiato”, infatti, rappresenta un gap importante in grado di distogliere l’attenzione dallo studio, nel caso dei più giovani, ma altresì dalle diverse attività lavorative, anche nel caso degli adulti.

 

Scuola e Asma: Cause e Consigli

Vediamo, quindi, per quale motivo con l’inizio della scuola la malattia asmatica può rialzare il capo, suggerendo, al contempo, una serie di consigli utili a limitare un fenomeno tanto fastidioso.

  • Acari della polvere
    Una delle più frequenti cause di asma allergico nella fascia d’età relativa ai primi anni della scuola è rappresentata dagli acari della polvere domestica (Dermatophagoides pteronyssinus e Dermatophagoides farinae – vedi anche “Acari della polvere e asma: i consigli dello pneumologo“).
    Il possibile accumularsi della polvere nel corso del periodo estivo, specie in aule nelle quali, per l’assenza dei ragazzi, non si sia provveduto a mantenere la pulizia degli ambienti scolastici (aule, palestra, spazi mensa e parti comuni di ritrovo) o non si siano adeguatamente ripuliti gli ambienti prima dell’inizio del nuovo anno, può rendersi responsabile di una certa quota del maggior numero di crisi asmatiche che si registrano in occasione del rientro a scuola, documentati in questo periodo dell’anno dai maggiori accessi ai Pronto Soccorso da parte dei giovani asmatici.
  • Composite
    Tra i tanti pollini responsabili di asma e rinite allergica (vedi anche “Pollinosi” e “Malattie allergiche delle vie aeree”), quelli delle composite del periodo tardo-estivo/autunnale rappresentano una quota importante tra quelli delle specie arboree dotate di capacità allergizzante.
    Nei pazienti asmatici sensibilizzati a tali piante, infatti, il contatto in questo periodo dell’anno con i pollini da esse rilasciati, può provocare crisi respiratorie di notevole importanza e tali da richiedere, in certi casi, anche il ricovero in ospedale.
  • Ambrosia
    Appartenente anch’essa alle specie arboree di cui sopra, questa particolare composita è ritenuta oggi, nel nostro Paese, una delle maggiori responsabili di forme d’asma allergica anche gravi (vedi anche “Asma allergico da ambrosia: il parere dello pneumologo”) insieme alle graminacee (vedi anche “Asma allergico da graminacee: il parere dello pneumologo”).
    Presente negli ambienti esterni già fin dai mesi di luglio- agosto, essa può lentamente accumularsi anche sui pavimenti delle aule e degli spazi scolastici interni non frequentati nel corso del periodo estivo.
    La mobilizzazione attiva del materiale pollinico stratificato al suolo ad opera degli stessi studenti che rientrano a scuola, può provocare quella dispersione nell’aria dei pollini allergenici che giustifica in certi casi la comparsa di sintomi asmatici con un meccanismo non dissimile da quello provocato dagli acari e dalle altre composite viste prima.
  • Alternaria
    Le spore fungine (miceti) di Alternaria e Cladosporium, due tra le più frequenti muffe degli ambienti esterni responsabili di asma e di rinite allergica (vedi anche “Asma, problemi respiratori e muffe nella casa”), sono presenti in maggior quantità nell’aria proprio di questo periodo tardo estivo, giustificando una certa parte di quelle crisi d’asma bronchiale che possono con maggior frequenza presentarsi nei ragazzi nel periodo del rientro a scuola.
  • Asma e stress da ritorno a scuola
    Per quanto l’asma bronchiale non sia certamente una malattia “solamente” psicosomatica, in qualche caso, tuttavia, in giovani particolarmente sensibili agli scompensi emotivi specie di tipo ansioso (ansia prestazionale), lo stress e le ansie legate ad un cattivo rapporto con le proprie capacità scolastiche e con esagerate richieste implicite di successo da parte di genitori eccessivamente ambiziosi, specie se poste in relazione con le personali attitudini oggettive dei ragazzi, possono facilitare quegli scompensi emotivi che in qualche caso possono favorire la comparsa di crisi asmatiche con un meccanismo “anche” psicosomatico in questo particolare periodo scolastico connotato dalle grandi aspettative
  • Prime infezioni respiratorie virali di comunità
    La ripresa della frequentazione di spazi comuni che si ha con il rientro a scuola può facilitare la trasmissione di quelle prime forme infettive stagionali sostenute da virus che, provocando infiammazione dei bronchi, possono più facilmente scompensare l’asma.
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Rientro a Scuola e Asma: Consigli

Il consiglio che da pneumologo posso dare, quindi, è di valutare sempre bene con lo specialista il rientro a scuola dei ragazzi asmatici, considerando tale periodo come un momento dell’anno particolarmente delicato per questa particolare patologia respiratoria.

Tra i vari punti in grado di fare qualche volta la differenza per gli asmatici, tra un rientro a scuola sereno ed uno più problematico, segnalerei:

  • Eventuale aggiunta di terapie preventive a quelle già in atto con i vari farmaci broncodilatatori, concordate con lo specialista pneumologo ed eventualmente con l’allergologo, anche in relazione alle differenti necessità individuali legate alle diverse sensibilizzazioni allergiche dei vari pazienti (vedi anche “I nuovi farmaci per asma e BPCO presentati dallo pneumologo”).
  • Accertarsi che il paziente asmatico al rientro a scuola rispetti rigorosamente la prescrizione della terapia concordata con lo specialista e pratichi la stessa in modo opportuno (vedi anche “Asma e malattie respiratorie ostruttive: corretto uso delle bombolette e dei “device” a polvere secca nella cura” – “Pneumologia e aderenza alle cure nelle malattie respiratorie: i consigli dello pneumologo”).
  • Sottoporsi eventualmente ad una visita pneumologica (vedi il video in “La visita e la diagnosi pneumologica”) e ad una spirometria prima dell’inizio della scuola, consentendo allo pneumologo di accertare in modo oggettivo il reale grado di pervietà delle vie aeree ed il conseguente controllo dell’asma da esso dipendente.
  • Controllo personale delle condizioni igieniche degli spazi scolastici confinati.
  • Il rispetto dei consigli già forniti in alcuni miei precedenti articoli pubblicati nel sito, relativi anche all’igiene della casa a favore dei soggetti asmatici e, più in generale, a favore degli allergici, può rendere il rientro a scuola meno problematico per i soggetti asmatici (vedi anche “Asma allergico e allergie respiratorie: 20 consigli utili per l’igiene della casa” e “Asma del bambino: i 10 consigli dello pneumologo per l’asma in età pediatrica”).
  • Non si dimentichi mai che purtroppo l’asma, ancora oggi, nonostante i tanti farmaci efficaci disponibili, è una patologia respiratoria gravata da mortalità imputabile, nella maggior parte dei casi, alla sottostima e alla frequente banalizzazione del problema, a trattamenti insufficienti o inadeguati, oltreché al mancato rispetto e accettazione da parte del paziente delle cure proposte dallo specialista (vedi anche “Crisi d’asma e rischio morte: i consigli dello pneumologo”).
  • L’accettare le differenze dei nostri ragazzi anche e soprattutto quando si tratti di richiedere loro prestazioni raggiungibili senza difficoltà eccessive, nel caso di alcuni, assai più difficilmente proponibili, invece, nel caso di altri, se non al prezzo di generare stress esagerati e immotivati, mi sembra possa rappresentare per un genitore attento ed affettuoso un atteggiamento intelligente che, tanto più nel caso di ragazzi asmatici particolarmente sensibili ed emotivamente più fragili, rende meno probabili quegli scompensi psichici e quelle tensioni emotive responsabili, qualche volta, anche di una crisi d’asma.

 

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