Sei in gravidanza e hai sintomi o patologie respiratorie?
Questo articolo ti aiuterà a scoprire quali farmaci sono sconsigliati in questo periodo così importante della tua vita e quali, invece, possono essere assunti senza problemi.
Gravidanza e Malattie Respiratorie
In passato ho affrontato più volte, sul mio sito professionale, l’argomento “gravidanza” in relazione a:
- Questioni di ordine preventivo sulla malattia asmatica fin dal periodo gestazionale
- Dubbi relativi alle capacità procreative delle pazienti affette da asma bronchiale
Voglio ritornare sul tema, qui su Medicina del Respiro, per meglio specificare quali farmaci siano sconsigliati in tale periodo e quali, invece, possano essere tranquillamente assunti senza problemi, in presenza di sintomi e patologie respiratorie.
A questo proposito, peraltro, le informazioni contenute nel foglietto illustrativo presente all’interno delle confezioni dei medicinali, noto con il termine di “bugiardino”, rappresentano da sempre un prezioso punto di riferimento da non ignorare.
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Ciò che crea timori, nella gravida, non è solamente l’insieme dei possibili effetti secondari indesiderati ai quali può andare incontro una paziente che assuma farmaci in epoca gestazionale, quanto principalmente i possibili rischi corsi dal nascituro per i medicinali assunti dalla madre.
Vediamo, allora, di fare un po’ di chiarezza, prendendo in esame i principali farmaci consigliati e
sconsigliabili in questo particolare e delicato periodo della vita della donna e del bambino.
Come sempre già in passato ho fatto negli articoli in cui ho trattato di farmaci e di cure, anche in questo caso insisto sul fatto che la valutazione finale debba spettare unicamente al medico e allo specialista che seguono la paziente e non alle improvvisazioni della stessa, al fine di scegliere con cura in quali casi impiegare o evitare certi medicamenti.
- FANS
Sono ricompresi, sotto questa sigla, i farmaci antinfiammatori non steroidei (non cortisonici),
quelli che, per intenderci, spesso rappresentano la scelta abituale di fronte al comune mal di testa, ad un dolore osseo o articolare o in presenza di dolori mestruali.
Si tenga conto che l’unico antidolorifico e antipiretico (antifebbrile) concesso in gravidanza senza problemi è il paracetamolo, privo, tuttavia, di capacità antinfiammatoria.
Tutti gli altri antinfiammatori, invece, sono sconsigliati, in quanto di alcuni si è addirittura ipotizzata una possibile interferenza con la chiusura del dotto di Botallo nel neonato, con il rischio di seri problemi respiratori.
All’uso dei FANS, inoltre, sono associati possibili problemi emorragici della gestante, e anche per questo se ne sconsiglia l’impiego, tranne che per particolari necessità o per brevi periodi. - Cortisonici
Per quanto siano stati descritti possibili effetti teratogeni (patologici sull’embrione), specie quando somministrati nelle prime settimane di gestazione (interferenza con la chiusura delle camere cardiache nel corso delle prime quattro settimane di gravidanza), il loro impiego viene addirittura ammesso in qualche caso di gravidanza a rischio abortivo precoce.
Altri problemi connessi con l’uso del cortisone, specie se somministrato nel corso del primo trimestre di gravidanza, sono la possibilità di labio-palatoschisi (labbro leporino) e l’interferenza con una corretta maturazione del sistema immunitario del feto.
In caso di asma e di problemi respiratori, tenuto conto dei maggiori rischi secondari a una funzione respiratoria fuori controllo, rispetto a quelli direttamente dipendenti dal cortisone, ne è consentito l’uso, sotto diretto controllo medico, meglio se al di fuori del primo trimestre di gestazione e preferendo, in linea di massima, la somministrazione per via aerosolica locale piuttosto che un loro uso per via generale. - Antistaminici
Nelle molte situazioni cliniche nelle quali all’asma allergico si associ una sintomatologia nasale da rinite allergica, anche in gravidanza è possibile ricorre senza grossi problemi agli antistaminici, sia per uso locale che per via orale.
Tra questi, di comprovata efficacia e sicurezza sono la cetirizina e la levo-cetirizina, anche se altrettanto appropriato risulta essere l’uso delle molte altre molecole farmacologiche appartenenti a questa classe di farmaci. - Vasocostrittori
Attenzione, invece, ai vasocostrittori, talvolta associati in combinazione con cortisonici locali e/o antistaminici nei preparati del commercio impiegati per via nasale (uso locale).
Essi sono assolutamente vietati in corso di gravidanza, per le conseguenze negative che potrebbero avere sulla circolazione placentare.
Ancor più dev’esserne evitato l’uso per via generale (orale), facendo attenzione ad individuane la presenza nei molti prodotti disponibili in commercio per il controllo dei sintomi da congestione nasale e respiratoria delle più comune forme bronchitiche e da raffreddamento tipiche dei mesi freddi (compresse e “sciroppini” vari). - Prodotti Antitosse e Metoclopramide
In associazione a prodotti antitosse non derivati dell’oppio, tra i quali molto tollerato è il destrometorfano presente in sciroppi e pastiglie masticabili del commercio, può essere usata la metoclopramide nelle situazioni in cui la tosse convulsa possa accentuare il vomito del primo trimestre di gravidanza.
Per questo effetto antiemetico risultano, altresì, efficaci sia lo zenzero (scaglie candite e caramelline masticabili) che la vitamina B6 in quantità non eccessiva.
Sconsigliati, invece, gli antitosse a base di derivati oppiacei (codeina, ecc.), in quanto in grado di provocare possibili danni al feto. - Mucolitici
Tra i mucolitici / espettoranti, sono impiegabili in tutta sicurezza l’N-acetilcisteina e l’ambroxol, non dimenticando mai che l’acqua rappresenta il più sicuro tra i mucolitici naturali! - Antibiotici
Per quanto riguarda gli antibiotici, specie nelle situazioni nelle quali si rendano necessari per la terapia di infezioni respiratorie che ne consiglino l’impiego, quali la bronchite acuta e cronica, le riacutizzazioni infettive di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), polmonite e broncopolmonite, ecc., possibile, senza problemi, la somministrazione di penicillina e derivati (ampicillina, amoxicillina, ecc.), macrolidi e fosfomicina.
Da evitare, invece, per quanto possibile, nitrofuranici (specie ultimo trimestre, per rischio di anemia emolitica fetale), sulfamidici (rischio di ittero neonatale), cefalosporine (solo se necessarie), chinolonici (interferenza con la formazione di ossa e cartilagini del nascituro), aminoglucosidici (danni renali e uditivi) e tetracicline (per rischio di danno ai denti del nascituro). - Vitamine
Attenzione anche alle vitamine, talvolta somministrate in quantità eccessive o per periodi troppo prolungati in occasione di terapie antibiotiche.
L’eccesso di vitamina A, infatti, può risultare talora dannoso per il prodotto del concepimento. - Broncodilatatori
A proposito, poi, dei farmaci broncodilatatori per uso locale (spray predosati e polveri inalabili), tra i quali salbutamolo, LABA e LAMA e ICS (cortisonici inalatori già visti prima), non esistono controindicazioni assolute al loro impiego in gravidanza, anche e soprattutto in ragione del fatto che risulta prioritario garantire alla gravida, affetta da asma bronchiale, una funzione respiratoria ottimale.
Approfondisci
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Riporto qui di seguito una comoda tabella riepilogativa di farmaci concessi e vietati in gravidanza.
Riepilogo dei Farmaci Concessi e Vietati in Gravidanza
Concessi | Vietati |
---|---|
ANTIDOLORIFICI
CORTISONICI
ANTISTAMINICI
ANTIEMETICI
ANTITOSSE NON OPPIOIDI
MUCOLITICI – ESPETTORANTI
ANTIBIOTICI
INALATORI
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FANS – ASA
VASOCOSTRITTORI
ANTITOSSE OPPIOIDI
VITAMINE
ANTIBIOTICI
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