Mele, Pomodori e Frutta per la BPCO: i Consigli Alimentari dello Pneumologo

Scopriamo come sia possibile che un’alimentazione sana aiuti sì a mantenersi in forma, ma anche a preservare la salute respiratoria.

Alimenti e polmoni: quando la natura viene in aiuto dello pneumologo non solo nella cura della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), ma altresì nella prevenzione dei danni funzionali respiratori nei soggetti sani e negli ex-fumatori.

Introduzione

E’ proprio il caso di dire che, qualche volta, un’alimentazione sana aiuta a preservare la salute respiratoria e a mantenersi in forma, facilitando il compito dello specialista pneumologo impegnato nella difesa dei bronchi e dei polmoni.

Emerge, da un interessante quanto curioso lavoro pubblicato sull’autorevole rivista scientifica internazionale European Respiratory Journal, che un regolare consumo di pomodori, mele e più in generale di frutta, potrebbe rappresentare un fattore protettivo di un certo peso nella prevenzione del naturale declino della funzionalità respiratoria, documentabile con la spirometria anche nei soggetti sani e non solamente nei portatori di una qualche patologia respiratoria cronica.

Già in un mio precedente articolo pubblicato sul mio sito professionale – BPCO, smog e traffico automobilistico urbano: il punto dello pneumologo  illustravo quanto una progressiva perdita di volume (capacità vitale forzata o Forced Vital Capacity – FVC) e di pervietà dei bronchi (Forced Expiratory Volume in 1 second – FEV1), misurabili con la spirometria, siano documentabili e anzi rappresentino un comportamento atteso di fronte al tempo che passa, anche in soggetti che non presentino malattie respiratorie quali:

  • la BPCO
  • la bronchite cronica
  • l’enfisema polmonare.

In questi soggetti, infatti,  con una modesta differenza tra uomo e donna si assiste, nel tempo, ad una progressiva riduzione degli indicatori statici e dinamici (volumi e flussi), in grado di definire lo stato di maggiore o minore salute dei nostri bronchi e dei nostri polmoni.

Tale progressiva perdita funzionale del distretto bronco-polmonare trova poi la massima espressione clinica in quei soggetti che, presentando un deficit genetico dei fattori protettivi del tessuto polmonare, quando esposti all’aggressione ossidativa e proteolitica vedono progredire la loro patologia ostruttiva dei bronchi fino ai più elevati gradi di severità della malattia enfisematosa.

Ritardare l’Invecchiamento della Funzione Respiratoria Broncopolmonare

Il consumo dei sopracitati prodotti della natura, secondo quanto affermato nelle conclusioni di questa interessante ricerca, sarebbe in grado di ritardare il naturale “invecchiamento” della funzione respiratoria broncopolmonare osservabile nei soggetti adulti.

Il motivo di tale opera curativo-preventiva è probabilmente da porre in relazione con la grande quantità di sostanze ad azione antiossidante presenti in questi alimenti.

Ma non solo!

Mele, pomodori e frutta in genere sarebbero in grado non solamente di agire come “anti-aging” protettivi, ma sembrerebbero anche in grado di consentire, nei soggetti ex-fumatori che più di altri sono esposti al rischio di BPCO, proprio in virtù della passata abitudine tabagica, un parziale recupero della funzionalità polmonare andata persa, presentandosi, in tal modo, non solo in una veste preventiva, quanto invece anche in un vero e proprio ruolo terapeutico.

Le possibilità che emergono da quanto riportato nelle conclusioni della ricerca, potrebbero aprire la strada ad una vera e propria proposta terapeutica “nutrizionistica”, in grado di aggiungersi alle terapie farmacologiche già previste per il trattamento della BPCO.

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Il consumo abituale di pomodori, banane e mele, ad esempio, potrebbe rappresentare in futuro un comportamento curativo e preventivo auspicabile proprio in quei pazienti che, per abitudine al fumo di sigaretta o per permanenza abitativa in aree urbane ad elevato tasso di inquinamento dell’aria, risultassero più esposti, nel tempo, ad ammalare di broncopneumopatia cronica.

D’altra parte l’idea che un aumentato consumo di sostanze antiossidanti possa ridurre i rischi di deterioramento della funzionalità respiratoria, non rappresenta, in letteratura medica, un fatto completamente nuovo, essendo già stata ipotizzata tale azione protettiva in precedenti studi scientifici sull’argomento pubblicati nel passato.

Si presti attenzione, peraltro, a rispettare l’esclusione dal consumo di tali alimenti in tutti quei soggetti per i quali gli stessi siano proscritti o, in ogni caso, meno consigliati.

Tra questi:

  • Soggetti allergici a pomodoro, banana e mela
  • Soggetti che presentino reattività crociata con altri alimenti o con pollini inalabili
  • Soggetti che presentino malattia da reflusso gastroesofageo – MRGE.
    In questi pazienti, infatti, mele, pomodori e tè compaiono tra gli alimenti che più facilmente sono in grado di favorire la secrezione cloro-peptica acida dello stomaco
  • Soggetti diabetici (banane in particolare)
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Ben vengano, allora, con le sole limitazioni segnalate sopra, mele, banane e pomodori consumati freschi (le conclusioni non si riferiscono ai prodotti lavorati e conservati ma al consumo di prodotto fresco), oltre al tè e all’immancabile acido ascorbico (vitamina C) con la sua funzione antiossidante, per preservare la salute respiratoria degli esposti, nel passato, al fumo di sigaretta (ex-fumatori) e all’inquinamento urbano, in un’ottica preventiva che veda sempre più la natura in un ruolo di efficace, quanto poco dispendioso, alleato alle più moderne terapie farmacologiche.

 

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