Cosa ci Capita quando Smettiamo di Fumare: Vantaggi e Rischi spiegati dallo Pneumologo

Se l’abitudine al fumo di tabacco comporta per i fumatori un’infinita serie di problemi e di rischi ampiamente affrontati nei molti articoli che ho pubblicato sull’argomento, meno noto è invece che cosa ci succede quando smettiamo di fumare.

Intendo, a questo proposito, non solamente i molti vantaggi che derivano direttamente da tale scelta, quanto i problemi che qualche volta si possono presentare nel periodo successivo alla sospensione del fumo che, se conosciuti, possono più facilmente essere evitati, non giustificando in ogni caso chi, per il rischio di incorrervi, continui a fumare.

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Smettere di Fumare: Vantaggi

Vediamo, allora, prima di tutto, quali sono per il nostro organismo i molti vantaggi legati allo stop al fumo di sigaretta.

  • Già nelle prime 24 ore è possibile beneficiare dello stop al fumo vedendo un iniziale miglioramento dei propri valori pressori, con una pressione arteriosa che, specie negli ipertesi, tende a ridursi, così come la frequenza cardiaca.
  • Si riduce progressivamente nel sangue la quota di emoglobina legata al monossido di carbonio (carbossiemoglobina), gas particolarmente velenoso contenuto nel fumo della sigaretta (vedi “Intossicazione da monossido di carbonio: i consigli dello pneumologo”).
    Ciò si riflette positivamente sulla quantità di ossigeno presente nel sangue (ossiemia) che, nel volgere di qualche giorno, torna praticamente ai valori normali.
    La migliore ossigenazione dei tessuti dell’organismo, inoltre, determina fin da subito una riduzione del rischio infartuale (infarto miocardico).
  • Disgeusia (alterazione e diminuzione della capacità di percepire il gusto degli alimenti) e disosmia / iposmia (alterazione e diminuzione della capacità di percepire gli odori) tendono in pochi giorni a ridursi fino a ripristinarsi, in poco tempo, i normali livelli del gusto e dell’olfatto.
  • Un altro vantaggio rilevante presente fin dai primi giorni è la netta riduzione dell’alito cattivo presente al risveglio, cosa questa che si riflette in modo positivo anche sulle relazioni.
    Poter parlare vicino alle persone senza “infastidire” e baciare il partner senza farlo scappare è infatti un vantaggio non da poco!
  • A proposito, poi, di estetica e di igiene orale, anche il tartaro tende a formarsi con minore facilità, ma soprattutto smette di tingersi di nero per la presenza dei catrami e dei residui carboniosi presenti nel fumo della sigaretta.
  • Un altro vantaggio già visibile dopo poche settimane consiste nella minor necessità di dover detergere la cute, specie nei soggetti con acne e cute sebacea (grassa).
    Il fumo, infatti, accentua la possibilità di formazione dei punti neri (comedoni) legata all’ostruzione dei pori della pelle, con conseguente infiammazione e infezione degli stessi che esita nei foruncoli, propri dei soggetti acneici.
  • Con le prove di funzionalità respiratoria (spirometria) è possibile, già dopo un solo mese dalla sospensione del fumo, documentare una riduzione degli indicatori di ostruzione dei bronchi, con miglioramento della ventilazione polmonare e riduzione delle secrezioni catarrali irritative prodotte dal fumo.
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  • I punti precedenti si riflettono su di una diminuzione della tosse, con riduzione di quella “produttiva” (catarrale) frequentemente presente al risveglio
  • Nell’arco dei primi 3 mesi si assiste ad un rilevante miglioramento dei problemi circolatori, in virtù della migliore ossigenazione dei tessuti e dell’assenza dei fenomeni vasocostrittori indotti dalla nicotina.
    Tale aspetto incomincia ad agire anche sulle prestazioni sessuali, riducendosi gli effetti di vasocostrizione mediati dalla nicotina e l’intossicazione delle strato di rivestimento interno dei vasi sanguigni (endotelio) che può determinare problemi di erezione (disfunzione erettile).
    In altri termini lo stop al fumo può riflettersi, fin dai primi mesi di sospensione del fumo, in una migliore vita sessuale anche senza doversi “impasticcare” con gli inibitori delle fosfodiesterasi (sildenafil, tadalafil, ecc.).
  • Dopo circa 10 mesi dallo stop al fumo ricomincia a funzionare il sistema di drenaggio delle secrezioni bronchiali (clearance muco-ciliare) e le cigli vibratili presenti sulla mucosa respiratoria riprendono a funzionare.
    Ciò può determinare, in qualche caso, un paradossale iniziale aumento della quantità di muco eliminato dai bronchi.
    Questi, infatti, irritati da anni di fumo, non sono in grado nel fumatore di eliminare le secrezioni bronchiali prodotte a causa della paralisi delle ciglia mobili provocata dagli effetti tossici delle sigarette, determinando con la cessazione del fumo un’iniziale eliminazione di grandi quantità di secreti bronchiali prima più difficilmente eliminabili.
  • Un anno dopo la cessazione del fumo di tabacco risulta già ridotto del 50% il rischio di infarto cardiaco e di ictus cerebrale, con un’ulteriore progressiva riduzione di tale rischio negli anni successivi.
  • Dopo 5-10 anni dalla sospensione del fumo tendono a rinormalizzarsi le condizioni vascolari responsabili del danno delle pareti arteriose, con riduzione dei problemi trombo-embolici.
  • Dopo circa 10 anni il rischio di tumore polmonare risulta nettamente ridotto, con un rischio di contrarre questa malattia, a distanza di circa vent’anni dalla sospensione dell’abitudine tabagica, praticamente pari a quello che potrebbe avere un soggetto non-fumatore.

 

Smettere di Fumare: Problemi e Rischi

Possono comparire, più frequentemente nel caso dei forti fumatori e se la sospensione del fumo avviene in modo improvviso, problemi di natura fisica e psicologica.

Possibili Problemi Fisici nello Smettere di Fumare

  • Astinenza da nicotina (fisica e psicologica)
    Dopo circa 72 ore gli effetti della nicotina sono praticamente esauriti e ciò può determinare l’insorgenza di veri e propri sintomi fisici da astinenza, influenzando negativamente la concentrazione e generando possibile irritabilità e nervosismo.
  • Aumento del peso corporeo
    E’ noto come la sospensione del fumo di tabacco si accompagni spesso ad un aumento del peso corporeo legato al recupero dell’appetito inibito dalla sigaretta.
    Stante tale rischio, spetterà al fumatore “virtuoso” che ha rinunciato al fumo mettere in atto, anche facendosi aiutare, tutta quella serie di strategie alimentari e psicologiche che riducano il rischio di ingrassare.
  • Stipsi (stitichezza)
    In molti soggetti fumatori la classica sigaretta dopo il caffè è dotata di un vero e proprio effetto lassativo utile a mantenere la regolare funzione intestinale.
    Smettere di fumare, quindi, può comportare in queste persone la comparsa di una fastidiosa stitichezza con comparsa di un senso di peso all’addome che compare dopo i pasti.
    Un aumento del consumo di fibre vegetali e di frutta può essere indicato, in questi casi, per favorire in modo naturale quel corretto transito intestinale degli alimenti che stimola l’evacuazione delle feci, anche senza dover ricorrere alla sigaretta.
    Attenzione, tuttavia, all’eccessivo consumo di frutta dolce a questo scopo, in quanto la frutta zuccherina può facilitare quell’eccessivo recupero del peso di cui parlavo prima.

Possibili Problemi Psicologici nello Smettere di Fumare

La rinuncia alla sigaretta considerata come un “aiutino”.

  • Atteggiamento gestuale e senso di sicurezza sociale
    La sigaretta come rito propiziatorio di contatti sociali facilitati.
    Quando smettiamo di fumare, dove mettiamo le mani?
    Intendo. La mano che regge la sigaretta cosa fa senza il fumo?
    In fondo piace al fumatore la sicurezza nel parlare e nell’atteggiarsi che la sigaretta garantisce quando si entra in relazione con l’altro.
    Quel muovere le mani in modo stereotipato che aiuta a parlare e a entrare in relazione quando si smette di fumare viene a mancare.
    Ecco che allora, oltre all’astinenza da nicotina, può farsi strada anche una vera e propria crisi di astinenza da “abitudine gestuale” che rischia di creare un po’ di disagio e qualche insicurezza.

Conclusione

Si tenga conto, in ogni caso, che la somma algebrica dei temporanei svantaggi legati allo “stop al fumo” è comunque sempre inferiore rispetto ai molti vantaggi duraturi che conseguono al suo abbandono.

Ciò rende la scelta del rinunciare al fumo sempre e comunque vincente nel tempo, anche se inizialmente può richiedere un aiuto competente per rendere meno difficile il definitivo allontanarsi da esso.

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