In questo articolo, pubblichiamo il testo integrale del video creato dal Dott. Enrico Ballor e pubblicato sul canale YouTube ufficiale di Medicina del Respiro dedicato al tema Asma e Clima.
Introduzione
Spesso mi chiedono se le condizioni climatiche sono in grado di influenzare l’asma, questo sia in senso positivo che in senso negativo. Proviamo a vederlo insieme.
Vediamo insieme tutta una serie di condizioni favorenti la malattia con l’aiuto del Dott. Enrico Ballor, Pneumologo a Torino.
Asma e Clima
Partiamo dal video Asma e Clima per chi se lo fosse perso.
Trascrizione
Beh, che dire dell’aria secca, dell’aria fredda, o dell’aria troppo calda o troppo umida, oppure ancora dell’aria inquinata nel caso di un paziente asmatico?
Comincerei col dire che l’asma bronchiale consiste in una malattia dell’apparato respiratorio, il più delle volte di natura allergica, che spesso può essere anche fortemente influenzata dalle condizioni climatiche, d’accordo?
Da un punto di vista clinico l’asma si presenta solitamente con sintomi abbastanza caratteristici, che sono ad esempio
- la dispnea, cioè la difficoltà a respirare
- la tosse, spesso una tosse secca e insistente
- un respiro sibilante
- e poi anche una sensazione di costrizione al petto
ok?
Molto spesso l’asma si accompagna a una condizione di particolare sensibilità dei bronchi, chiamata iperreattività bronchiale aspecifica, condizione che è diversa da un soggetto all’altro, e che è caratterizzata dalla naturale tendenza dei bronchi a rispondere con un broncospasmo a stimoli irritativi chimici e fisici anche molto diversi tra loro.
Chiarito questo vediamo allora in quale modo il clima possa agire sulla malattia asmatica.
Aria troppo calda
Partiamo, ad esempio, dall’aria troppo calda, durante il periodo caldo, il periodo estivo, a causa del forte irraggiamento solare si forma nell’atmosfera una grande quantità di ozono.
L’ozono, specie se è presente nell’aria in grande quantità, agisce sui bronchi e più in generale sulle vie aeree, svolgendo una vera e propria azione irritante, questo per le sue capacità ossidanti e infiammatorie che sono caratteristiche dell’ozono.
E se teniamo conto del fatto che proprio l’infiammazione rappresenta uno dei principali fattori di scompenso delle malattie bronchiali e polmonari, specie di quelle croniche, come ad esempio l’asma e la cosiddetta BPCO, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, direi che è facile comprendere come la permanenza in un ambiente troppo caldo, in cui sia presente molto ozono, comporta per il paziente asmatico un maggior rischio di crisi asmatiche, d’accordo?
Il ruolo dell’ozono
Attenzione poi che spesso, oltre che per la presenza dell’ozono, la contemporanea forte umidità dell’aria che è presente in molte località nel periodo estivo, specie in alcune località marine, può accentuare la dispnea, cioè il disagio respiratorio che è già percepito dal paziente asmatico per la sola presenza dell’ozono, fino a peggiorare la sua difficoltà a respirare qualche volta anche in modo importante.
E’ proprio per questo che, senza dover necessariamente ricorrere a un climatizzatore, col rischio poi di ridurre troppo la temperatura dell’aria interna rispetto a quella dell’ambiente esterno, anche solo l’uso di un buon deumidificatore, nel quale ci si ricordi sempre di cambiare i filtri e non si scordi di fare la necessaria manutenzione, magari associandolo a un ventilatore a basso flusso che permetta una evaporazione fisiologica del sudore, anche solo questo, dicevo, può qualche volta rappresentare una valida proposta per ridurre, nell’asmatico, il disagio respiratorio che deriva proprio dalla sua permanenza in un clima eccessivamente caldo-umido.
Asma e Aria Umida
Proprio a proposito di asma e aria umida, come ho già detto prima a proposito del clima caldo, la presenza di un’aria particolarmente umida può provocare, specie nell’asmatico, un disagio a respirare che può essere anche intenso, non necessariamente solo attraverso la comparsa di crisi asmatiche in soggetti che presentino una intensa iperreattività bronchiale aspecifica, ma anche solo per quella maggior fatica a respirare provocata dalla inalazione di un’aria umida che, come tale, è resa particolarmente densa, meno fluida, per la presenza di una grande quantità di vapore acqueo.
Un altro problema respiratorio che, qualche volta, si può presentare in presenza di aria molto umidità è quello di una presenza maggiore di allergeni che possono esserci nell’aria umida subito dopo un temporale nel periodo caldo,
Dopo un temporale difatti, un temporale nel periodo estivo, nel periodo molto caldo, la temperatura elevata del terreno, in modo particolare l’asfalto caldo delle città, facilita l’evaporazione di una grande quantità di acqua piovana nella quale si viene a trovare disciolto il materiale allergenico che proviene dai pollini abbattuti dalla pioggia, d’accordo?
Questo fenomeno, proprio nei pazienti con asma allergico, può provocare delle crisi asmatiche che in modo caratteristiche compaiono nel periodo immediatamente successivo a un temporale estivo.
Asma e Aria Secca
E, ancora, a proposito dell’influenza delle variazioni climatiche sull’asma, che dire sul rapporto tra asma e aria secca, beh, può capitare che il paziente asmatico si venga a trovare qualche volta in un clima particolarmente secco, caldo o freddo che sia, e questo potrebbe succedere, ad esempio, in occasione di un viaggio di piacere, ad esempio un ambiente desertico che tipicamente è caldo-secco, o in occasione di un viaggio di lavoro in Paesi in cui l’umidità dell’aria si mantenga molto bassa.
Asma e Iperreattività Bronchiale Aspecifica
Specie se nel paziente è presente una iperreattività bronchiale aspecifica particolarmente intensa, questo potrebbe rendersi responsabile di una crisi d’asma favorita dalla comparsa di un broncospasmo che, in certi pazienti estremamente reattivi, è scatenato proprio da condizioni fisiche dell’aria estreme per quanto riguarda temperatura e umidità.
Asma e Aria troppo Fredda
L’aria troppo fredda, ad esempio, spesso si associa ad una particolare secchezza dell’aria stessa, e può favorire nell’asmatico delle crisi respiratorie proprio con questo meccanismo, ad esempio nelle giornate invernali particolarmente gelide, specie alle quote più alte.
Oppure pensiamo a un’aria condizionata particolarmente fredda perché troppo “spinta” in basso, o al microclima all’interno di celle frigorifere frequentate, ad esempio, per motivi professionali da un asmatico, un macellaio, ad esempio, che entra ed esca ripetutamente da una cella frigo, sono tutte condizioni rischiose che, in pazienti particolarmente sensibili, possono provocare una crisi asmatica proprio attraverso l’attivazione di un broncospasmo provocato in modo diretto dall’eccessiva secchezza dell’aria, oltre che dalla bassa temperatura.
A proposito dell’esposizione dell’asmatico ad un clima caratterizzato da aria fredda, direi troppo fredda, valgono poi le considerazioni che ho appena fatto a proposito dell’aria secca, in quanto spesso le due condizioni si associano, d’accordo?
Diverso è invece il caso in cui il paziente asmatico venga a trovarsi in un clima freddo-umido, beh, il rischio in questo caso è rappresentato dalla maggior frequenza con la quale, in un clima di questo tipo, l’asmatico possa ammalarsi per un’infezione respiratoria microbica favorita proprio dal clima freddo-umido, andando incontro, in questo modo, a un’infiammazione delle vie aeree come conseguenza dell’infezione che ha contratto, e questa infiammazione delle vie aeree diventa la principale causa dello scompenso respiratorio asmatico.
Asma e Aria di Mare
E a proposito di, asma e aria di mare? Beh, se il clima marino rappresenta spesso una soluzione di vacanza sicuramente auspicabile per alcune patologie, ad esempio quelle reumatologiche, o quelle otorinolaringoiatriche con infezioni croniche delle vie aeree superiori, sinusiti e rinite allergica ad esempio, a patto ovviamente che non siano presenti nell’aria gli allergeni ai quali il paziente è sensibile.
O anche per molte malattie dermatologiche, ad esempio per la psoriasi, ecco! lo stesso non si può dire per alcuni pazienti affetti da asma bronchiale, naturalmente se la temperatura e il grado di umidità dell’aria sono troppo elevati, d’accordo?
Per questi pazienti la presenza di un clima marino con aria troppo calda e umida rischia di rappresentare una condizione tutt’altro che consigliata!
Un clima marino mite va invece benissimo per un asmatico, a patto di non immergerlo in un’atmosfera piena di pollini allergenici ai quali è sensibile, d’accordo?
Il clima marino delle nostre coste e della Costa Azzurra, specie in un periodo in cui sia presente un clima ventilato e con un grado di umidità dell’aria moderato e con un caldo non eccessivo va benissimo ai nostri asmatici!
E cosa dire ancora a proposito di asma e aria di montagna?
Beh, spesso, specie alle quote più alte e nel periodo estivo, direi che il clima montano rappresenta per l’asmatico una buona scelta, in quanto lo allontana dalle pericolose condizioni di calore e umidità esagerati che spesso gli sono ostili, e inoltre esiste un grande vantaggio, quello, di poter beneficiare di una più bassa quantità di pollini allergenici presenti nell’aria, d’accordo?
Asma e Aria Inquinata
Ci sono poi delle condizioni climatiche particolari che vanno ancora ricordate quando si parla di asma e clima, una è quella che riguarda l’aria inquinata, specie quella delle nostre città, d’accordo? con un importante inquinamento dell’aria da smog urbano qualsiasi condizione climatica rappresenta di per sé, per l’asmatico, quanto di più negativo si possa immaginare, indipendentemente da temperatura e umidità.
Questo dovrebbe essere adeguatamente considerato nel caso in cui il paziente asmatico decidesse, ad esempio, di recarsi per vacanza, per studio o per lavoro, in zone urbane note per l’elevato inquinamento, sto parlando del Cairo, Pechino, Nuova Delhi, Città del Messico, ok?
Questo specie nel periodo estivo in cui oltretutto l’aggiunta del fattore “ozono” rischia di peggiorare ulteriormente la situazione, d’accordo?
Asma e Aria Condizionata
E ultima condizione climatica particolare ancora da ricordare è sicuramente quella dell’aria condizionata, per l’asmatico è sempre meglio ridurre l’esposizione all’aria condizionata, molti pazienti patiscono terribilmente l’esposizione all’aria condizionata, mentre direi invece che un’aria condizionata non esageratamente spinta e non troppo deumidificata, usata quindi con moderazione, può invece rappresentare anche una scelta non impossibile.