Medicina del Respiro
Malattie

Laringospasmo e Respiro che Manca di Notte (VIDEO)

In questo articolo, pubblichiamo il testo integrale del video creato dal Dott. Enrico Ballor e pubblicato sul canale YouTube ufficiale di Medicina del Respiro dedicato al Laringospasmo e Respiro che Manca di Notte.

Introduzione

E’ notte, e di colpo sentiamo il respiro venire a mancare: una situazione che spaventerebbe chiunque, specialmente i bambini.

Vediamo meglio insieme:

  • Cos’è il laringospasmo?
  • Cosa causa il laringospasmo?
  • Come prevenire le crisi respiratorie?
  • Cosa fare quando si ha un laringospasmo?

con l’aiuto del Dott. Enrico Ballor, Pneumologo a Torino.

Laringospasmo e Respiro che Manca di Notte (VIDEO)

Partiamo dal video sul Laringospasmo per chi se lo fosse perso.

Trascrizione

Il respiro che manca è una delle più brutte esperienze che possa fare un essere umano, e vedere il proprio bambino magari in preda ad una grossa difficoltà respiratoria è una delle peggiori esperienze per un genitore.

Siamo talmente abituati a non pensare al nostro respiro e a considerarlo come una cosa normale e scontata, che ogni volta che il respiro manca o diventa faticoso ci allarmiamo immediatamente fino al punto di una vera e propria esperienza di panico.

Perché il non riuscire a tirare il fiato crea un disagio enorme, davvero difficile da spiegare a chi non l’abbia mai provato ma che è facilmente immaginabile.

La paura di soffocare, di morire soffocati, o di veder soffocare una persona che ci è cara, magari un amico, è un’esperienza molto temuta da chiunque.

In modo particolare se la difficoltà respiratoria compare, ad esempio, senza preavviso di notte, col buio, momento in cui è tutto più difficile e crea ansia.

Ma quali sono le cause più probabili di una difficoltà respiratoria che insorga di notte?

Bene, partiamo dal bimbo.

A molti genitori è capitato, purtroppo, e dico purtroppo perché questo fa sempre tanta paura, di dover assistere alle crisi respiratorie notturne del proprio bimbo specie se piccolo, di pochi mesi o fino ai 5-6 anni di età, che improvvisamente, a ciel sereno, incomincia a tossire di notte in modo convulso, con una tosse che sembra un po’ il ragliare di un asino, e che di colpo sembra soffocare nel lettino, qualche volta tossendo fino al vomito e peggiorando in questo modo la difficoltà respiratoria già presente, e presentando una grande difficoltà a immettere aria nelle vie aeree, qualche volta fino alla cianosi del volto, cioè al volto di colore blu-violaceo, situazione questa che dichiara asfissia.

Beh, comincio col dire che, per quanto questa terribile esperienza faccia spesso temere il peggio al genitore, per fortuna queste crisi respiratorie si concludono nella maggior parte dei casi sempre bene, hanno cioè una prognosi favorevole per quanto spaventino molto.

Queste crisi di LARINGOSPASMO/edema (cioè gonfiore) del laringe/trachea, che classicamente compaiono di notte verso le 2 o le 3 del mattino, sono la conseguenza di un problema del LARINGE, l’organo che ci serve per parlare e che contiene le corde vocali, in bimbi con una condizione iniziale di infiammazione delle prime vie aeree, molto spesso di origine virale, cioè da virus.

I genitori di fronte ad un primo episodio di laringospasmo, così si chiama il fenomeno, del proprio bambino tendono a richiedere immediatamente aiuto al 118 o buttano il bimbo in auto e lo portano direttamente di corsa in ospedale, non facendo tutta una serie di cose che invece, genitori non più alla prima esperienza (le crisi si possono di fatti anche ripetere nel tempo), mettono in atto senza più spaventarsi eccessivamente.

Sollevare il bimbo dal letto, tranquillizzarlo non facendosi vedere spaventati, portarlo rapidamente a respirare sopra una fonte di vapore caldo, ad esempio l’acqua bollente lasciata scorrere nel lavandino del bagno, o la classica PENTOLA riempita di acqua bollente, mentre l’altro genitore magari già ben addestrato prepara da bere le classiche 1 o 2 pastigliette solubili di un cortisonico e allestisce l’aerosol già concordato con il pediatra.

La prevenzione di queste crisi, vista come ho detto, la facilità che si ripresentino nel tempo fino ai 5-6 anni di età, passa dalla umidificazione sufficiente dell’aria della cameretta dove il bimbo dorme, con un umidificatore fino a bagnare letteralmente i vetri della camera, al cogliere, all’atto del mettere il bimbo nel letto alla sera, quei segni precoci, tipo una tossettina strana, dichiarativi di un’iniziale infezione/infiammazione delle vie aeree che poi di notte, in bimbi con una particolare reattività laringea e con un laringe particolarmente piccolino, esitano in una crisi di laringospasmo notturno.

Ma attenzione che non è solo del bambino il problema della MANCANZA DI FIATO di notte, di respiro corto .di respiro che manca mentre si dorme.

Nell’adulto, infatti, ci sono parecchie situazioni e varie condizioni di malattia che possono generare una dispnea notturna, cioè una difficoltà respiratoria che compaia nel corso della notte.

Lo pneumologo, ad esempio, sa molto bene come tra queste ci sia l’asma bronchiale, una classica malattia respiratoria, di natura prevalentemente allergica, caratterizzata dall’ostruzione dei bronchi, il broncospasmo, che può accentuarsi proprio nel corso del riposo notturno e che si presenta con i suoi 4 sintomi caratteristici, e cioè tosse, spesso secca e insistente, una difficoltà respiratoria prevalentemente espiratoria (difficoltà a fare uscire l’aria), un respiro sibilante, il classico “fischietto” a respirare e il senso di peso e di costrizione al torace.

Ma anche le apnee del sonno in un adulto russatore possono presentarsi con risvegli improvvisi notturni, con panico e respiro che manca.

Una sensazione poi bruttissima, ricordo ancora, è quella di pazienti che soffrono di reflusso gastro-esofageo e che di notte, in conseguenza di un reflusso/rigurgito di succo acido proveniente dallo stomaco, si ritrovano improvvisamente a tossire insistentemente con l’impressione di non riuscire a respirare e di soffocare, panico nuovamente.

Ma, un risveglio di notte con il respiro che manca, può anche essere la conseguenza di una MALATTIA CARDIACA, in modo particolare nel caso in cui il cuore, diventato insufficiente, non sia più in grado di battere e di pompare il sangue in modo efficace!

Sono le condizioni definite di “dispnea parossistica notturna”, cioè di respiro che di notte manca in modo improvviso nel paziente in posizione coricata, e di edema polmonare, che dichiara la completa insufficienza del cuore e che necessita di un ricovero ospedaliero urgente.

E perché no!

Anche un episodio di ansia acuta o di panico in corso di sogno, può comportare un risveglio improvviso con una sensazione di fame d’aria, anche se questa è un’evenienza sicuramente molto meno frequente tra quelle che sostengono una dispnea notturna.

Il mio invito, quindi è quello di non sottovalutare mai un qualsiasi episodio di difficoltà respiratoria che compaia di notte, anche se si presenta magari all’inizio di intensità più modesta e tenda a risolversi spontaneamente, perché spesso, dietro a questo primo episodio, che può rappresentare un vero e proprio campanello d’allarme, si possono nascondere quadri clinici che necessitano invece di un rapido inquadramento diagnostico ma soprattutto di un intervento specialistico tempestivo e risolutivo.

 

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Dott Enrico Ballor - Pneumologo Torino

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